Scrittrice e giornalista italiana. Cresciuta in una famiglia profondamente
antifascista, all'età di 10 anni si unì al padre nel movimento clandestino
di resistenza, divenendo membro del corpo dei volontari per la libertà contro
il Nazismo. A 14 anni ricevette un riconoscimento d’onore dall’esercito italiano
per il suo attivismo durante la guerra. La
F. iniziò a 16 anni la sua carriera
di giornalista, subito dopo aver conseguito il diploma di maturità classica.
La sua capacità intuitiva, la conoscenza profonda e intelligente di uomini e
cose, insieme a una certa spregiudicatezza e coraggio, le valsero in poco tempo
incarichi importanti che la videro inviata speciale per il settimanale
"Europeo" (dal 1953) in zone di guerra particolarmente pericolose, come il Vietnam, il
Pakistan, il Medio Oriente e il Messico. Seguì gli eventi internazionali
più scottanti e intervistò figure politiche del calibro di Golda Meir, Yasser
Arafat, Indira Gandhi, Ali Bhutto, l’Ayatollah Khomeini, Henry Kissinger,
concentrandosi sul loro ruolo di figure dominanti nel sistema politico internazionale.
Alla carriera di giornalista aggressiva, scomoda, battagliera (collaborò con le
maggiori testate italiane e straniere, tra cui "Corriere della Sera", "Epoca",
"Life", "New York Times"), aggiunse quella di scrittrice di successo. Dopo aver
esordito nel 1959 con il libro
I sette peccati di Hollywood (comprendente
alcune interviste a personaggi incontrati nei primi soggiorni statunitensi),
pubblicò romanzi e saggi, quasi tutti autobiografici, caratterizzati da un forte
impegno sociale e umano, destinati ad avere un grande successo di pubblico. Tra i
più significativi citiamo:
Sesso inutile (1961), saggio caratterizzato
da un senso di solidarietà verso le donne da lei incontrate; il racconto
autobiografico
Penelope va alla guerra (1962);
Gli antipatici (1963),
raccolta di ritratti di diversi personaggi famosi;
Se il sole muore (1965),
in cui l'autrice si abbandona a una lunga serie di riflessioni sulla società
tecnologica;
Niente e così sia (1969), sulla guerra in Vietnam;
Quel
giorno sulla luna (1970);
Intervista con la storia (1974), raccolta
delle interviste a 18 fra personaggi politici e capi di Stato della storia
contemporanea;
Un uomo (1979), scritto in seguito alla morte del suo
compagno Alekos Panagulis, poeta e leader della resistenza greca;
Lettera a
un bambino mai nato (1981), monologo-dialogo che la protagonista intrattiene
con il bambino che porta dentro di sé, riflettendo sul tema della maternità, vissuta
non come un dovere ma come una scelta difficile da compiere;
Insciallah (1990),
storia delle truppe italiane stazionate in Libano nel 1983;
La rabbia e
l'orgoglio (2001), breve scritto con cui ruppe un silenzio di un decennio,
nato dall'imponente articolo apparso sul "Corriere della Sera" dopo gli attentati
terroristici compiuti in America l’11 settembre 2001;
La forza della ragione
(2004), dura accusa all'Islam;
Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci
(2004), volume uscito per i lettori del "Corriere della Sera";
Oriana Fallaci
intervista sé stessa - L'Apocalisse (2005), ampliamento dell'opera precedente,
arricchita da varie aggiunte (incontro con Bin Laden) e da un nuovo capitolo
(
L'Apocalisse). Seppure di origini fiorentine, la
F. visse
per anni a New York, da lei considerata la sua "seconda patria" (Firenze
1929-2006).
Un primo piano di Oriana Fallaci